Fin dall’antichità classica, le coste elleniche ci hanno fornito spunti socio culturali che hanno gettato le basi per tutto il mondo occidentale : Democrazia, filosofia, etica, teatro, letteratura, commercio.

Non dobbiamo però sottovalutare l’aspetto culinario, in quanto è dal Mar Mediterraneo che provengono la maggior parte delle pietanze che, in un modo o nell’altro, compongono la nostra dieta.

Sfatiamo subito un mito: la Grecia, così circondata dal mare, ricca di zone pescose e madre di grandi ed esperti naviganti, è la patria culinaria della Carne. Ebbene sì, seppur per il turista il ristorante, o Ταβέρνα, offre una vasta gamma di prodotti ittici, il greco medio è pastore e non pescatore.

Dobbiamo tenere inoltre presente che la popolazione greca ha una tradizione ben precisa riguardante il momento del pasto: una per l’estate, l’altra per l’inverno.

Nei mesi caldi e turistici, solitamente da Maggio ad Ottobre, l’ellenico medio predilige gli orari pomeridiani per il pranzo (dalle 14.00 alle 16.00) e quelli tardo-serali per la cena( dalle 21.30 in poi), questo non solo per le elevate temperature ma anche per venire incontro alle esigenze degli ospiti internazionali che da sempre si accalcano in questi periodi sul territorio.

Durante il lasso di tempo invernale e di cessata attività turistica, vale a dire da fine ottobre alla metà del maggio successivo, si pranza una sola volta al giorno (verso le 17.00), in orario di rientro dal lavoro dei componenti della famiglia.

N.B. Tutto ciò è da riferirsi alla Grecia delle isole, e non certo a grandi città come Atene, dove le tradizioni gioco forza si perdono, a vantaggio di una globalizzazione sfrenata.

I piatti tipici ed il rito del pasto

Se pensate che la cucina greca sia svelta, rapida e veloce, siete sulla strada sbagliata, ma vi possiamo assicurare che la squisitezza e il tripudio di sapori che deriva da questi piatti tradizionali è un’esperienza unica, da provare almeno una volta nella vita. Tenendo presente che di solito il pasto è sempre condiviso con gli altri commensali al vostro tavolo, il greco ordina molti piatti unici( non esistono primi o secondi) partendo dagli Appetizers o “ορεκτικά”, rigorosamente da mangiare col pane a fette. La quantità di salse che l’Ellade ci offre da gustare è impareggiabile: da quella per antonomasia , lo “ Tzatziki”, passando per la “ Taramosalata”, fino ad arrivare alla “Patatosalata”, “Melintzanosalata”, e le più saporite “σαρδέλες” in pinzimonio.

Tzaziki

Rigorosamente a base di Yogurt greco corposo e grasso al 10%, si ricava dalla semplice aggiunta di cetrioli tritati, olio ed agli anch’esso tagliuzzato. Si può decorare a piacere con basilico, prezzemolo o addirittura una spolveratina di paprika.

Taramosalata

Salsa a base di uova di merluzzo, rosa o bianco, tritate insieme, con l’aggiunta di olio, limone e qualche oliva.

La tradizione a tutto tondo

Passando ora ai piatti della tradizione, oltre all’inflazionata MOUSSAKA’, famosa in tutto il mondo per l’utilizzo della triade melanzana-carne macinata- besciamella, spicca il più classico PASTIZIO, dall’unione tra quelli che noi chiamiamo bucatini e la copertura anch’essa di besciamella.

Gustosissima la più caratteristica PAPOUTSAKI, una vera e propria melanzana scavata e riempita con patate al forno, macinato, bacche di ginepro e olio.

Tutto il settore per così dire grigliato, riguarda i famosissimi SOUVLAKI, semplici spiedini di carne ( maiale o pollo) come i classici arrosticini, ma dal gusto ancora più intenso.

Per i più giovani balzerà all’occhio il modernissimo e contemporaneo street food prendente il nome di Gyros, una specie di Kebab alla greca, inserito, insieme a patatine fritte, tzaziki, pomodori e cipolle, all’interno della PYTA ( la tipica piadina greca, piccola e panciuta).

I vegetariani non si preoccupino, prima ancora che della carne, la Grecia sa utilizzare al meglio le proprie verdure, nella conosciutissima XORIATIKI, o GREEK SALAD. Nulla ha a che fare con le nostre insalatone, anzi trae sapore dal connubio di più verdure condite assieme all’interno dell’insalatiera stessa: pomodori, cetrioli, cipolla viola, peperoni. Consiglio: poggiare sopra delicatamente una fetta da 100 grammi di feta.

Parlando di verdure sono altresì sponsorizzate le patate “alla Greca”, semplici patate a spicchio grande e lungo, fatte in forno con l’aggiunta di spicchi d’aglio, limone e l’immancabile origano. Esse sono il contorno perfetto per moltissimi piatti della cucina ellenica, partendo dal pesce, e arrivando alla carne.

Se siete amanti del formaggio e delle torte salate non vi farete certo mancare un assaggio della mitica TYROPITA, torta salata che unisce uova, farina, pasta filo e feta, per poi friggere di piacere nel grosso tegame che la attende.

Citiamo infine, per gli amanti del riso, i famosi DOMATA o PIPERIES YEMISTA’, alias Pomodori o peperoni ripieni di riso fatti al forno. Leggeri ma ottimi.

Dolci

La nota dolente del “ mangiar greco” è sempre stata il comparto dolciario per il turista che rischia di incappare in versioni globalizzate di torte, budini e cheesecake. Al contrario, sappiamo riconoscere la tipicità di alcune chicche di derivazione greco/ottomana che potranno dare il tocco finale ad pasto completo. Ricordiamo in questa sede il famoso Baklavà, connubio anche troppo dolce di miele, sciroppo di zucchero, pasta filo e frutta secca; o il più amabile Pastèli, molto simile al nostro croccante, con l’aggiunta di semi di sesamo. Per i più temerari, infine, consigliamo il GALACTOBÙREKO, dove la pasta fillo avvolge un gustoso ripieno formato da latte e semolino, a volte si aggiunga anche un po’ d’estratto di vaniglia.

Caffè

Credete che ce ne fossimo dimenticati????

Certamente no… come si potrebbe obliare uno dei momenti più importanti del pasto Made in Greece, forse l’elemento più nobile ed evocativo della loro filosofia di vita, il GREEK COFFE o ELLENIKÒ KAFÈ. Diversissimo dal nostro, e molto più simile come aroma a quello di derivazione turca, viene fatto bollire direttamente in un pentolino di rame con un beccuccio sulla parte finale e lo si mescola solo ed esclusivamente durante l’ebollizione. Una volta pronto, lo si versa in tazzine ancora più piccole delle nostre tipiche da espresso e si attende… cosa direte voi??? Naturale, che si depositino i fondini. Ebbene sì, non è un caffè filtrato. Ma il profumo così particolare e avvolgente, con quel retrogusto di cannella, dona un sentimento di profonda soddisfazione. Il momento del sorseggiare il caffè è quasi sacro e non può assolutamente essere fatto di fretta,a meno che non si scelga la versione estiva e fresca denominata FRAPÈ. D’altronde non è forse uno dei proverbi più famosi della Grecia d’oggi dì quello che recita: “ Dovresti sempre trovare tempo per un caffè”.

Autore – Francesco Barni