MANGIARE e BERE

Anche se non è particolarmente nota per la sua cucina, un viaggio in Islanda non è completo se non si assaggiano le specialità tipiche del posto. La cucina islandese può apparire un po’ strana, a causa di vari fattori. In primis la localizzazione un po’ remota (in passato i collegamenti erano meno frequenti e dunque anche le importazioni erano ridotte). In secondo luogo il territorio isolano, che porta sicuramente all’incentrarsi sulla pesca e riduce notevolmente l’agricoltura.

E, infine, per colpa di un meteo non proprio clemente.

Possiamo dire con certezza che i piatti principali sono a base di pesce o di carne di agnello.

I piatti tradizionali dell’isola sono:

Hakarl

Carne di squalo putrefatta, il piatto tradizionale islandese per eccellenza. Un cibo molto amato dagli islandesi, che lo considerano una vera prelibatezza, non sempre apprezzato invece dai turisti. In realtà non è putrefatta ma fatta fermentare, dato che la carne fresca di squalo è tossica: gli squali non hanno un sistema che smaltisce l’urina ma viene immagazzinata sotto la pelle.

La preparazione di questo alimento è un po’ particolare…allo squalo pescato viene tolta la testa e le interiora e viene sotterrato in una fossa dove rimane per 4-6mesi. Una volta estratto, lo squalo ha eliminato le tossine e si passa alla lavorazione: viene tagliato a strisce e appeso ad essiccare per diversi mesi prima di essere tagliato a cubetti e commercializzato. E’ un piatto che non tutti riescono a mangiare, soprattutto a causa del forte odore, insomma un piatto da vero islandese!!!

Hardfiskur

Uno snack, molto più gustoso dell’Hakarl, fatto da carne essiccata di eglefino e burro.

Thorskur

Classico filetto di merluzzo. Una volta gli islandesi ne consumavano solo la lingua e le guance, per esportare la parte rimanente. Oggi è difficile trovare questo piatto ma qualche locale serve ancora la lingua di merluzzo bollita.

Hrútspungur

Un altro piatto tipico della cucina islandese, anche questo poco invitante leggendone la composizione: sono testicoli di montone tenuti in ammollo nel siero di latte e poi pressati fino a dare loro una forma rettangolare. Sono poi cucinati in vari modi, principalmente sotto forma di polpette.

Lundi

Altro piatto islandese molto diffuso, che non è altro che la Pulcinella di mare. La carne di questo uccello, che può essere preparata in vari modi (bollita, arrosto, alla griglia o affumicata), è una vera prelibatezza.

Svid

Altro piatto tipico e allo stesso tempo che lascia un po’ straniti. È praticamente la testa di pecora arrostita e poi bollita. Da alcune parti della testa si ottiene anche una marmellata gelatinosa usata in vari piatti (Svidasulta).

Slátur e blóðmör

Altri due piatti da palati vichinghi. Il primo è formato da frattaglie di pecora insaccate e bollite, mentre il secondo è un insaccato fatto con sangue di pecora e strutto.

Þorramatur

Per chi fosse indeciso su cosa assaggiare una volta approdato in Islanda, questo è proprio il piatto perfetto, ovvero un mix delle principali prelibatezze isolane. È un piatto nazionale ed è ovviamente per palati coraggiosi ma che vogliono scoprire il vero cibo islandese. Il piatto è fatto di squalo putrefatto (Hakarl), testicoli di montone marinati (Hrútspungur), testa di pecora (Svid), sanguinaccio e pesce secco.

Hangikjöt

Un piatto a base di carne di agnello o montone, in salamoia, affumicata e tagliata a fettine.

Lundabaggi

Lombi di pecora avvolti nella carne ricavata dai fianchi, pressati e conservati in acido lattico.

Súr Hvalur

Grasso di balena marinato nel latte acido.

Carne di balena

Altro piatto facile da trovare nelle cucine islandesi è la carne di balena, sia cruda tipo carpaccio o sushi, sia cotta soprattutto grigliata.

Skyr

Si ottiene dalla fermentazione del latte che viene poi addolcito e aromatizzato in alcune varianti, un po’ simile allo yogurt.

Brennivin

Definito bevanda nazionale, il Brennivin è un superalcolico ottenuto dalle patate e aromatizzato al cumino.

Birre

L’Islanda è produttrice di 3 tipi di birre, tutte chiare: Viking, Thule e Egils

Autore – Mauro Libardoni