Il racconto di Evelina

Vi siete mai chiesti cosa ci sia là in cima alla cartina geografica? Chi abita quelle terre così inospitali? O ancora, il sole si vede anche in inverno? Com’è l’aurora boreale? Ecco, per rispondere a tutte queste domande abbiamo deciso di andare a vedere con i nostri occhi.

Siamo partiti verso fine febbraio, evitando così l’inverno più scuro e rigido di dicembre e gennaio.

Sorvolando la Lapponia già si poteva pregustare cosa avremmo trovato: una vastissima pianura imbiancata, ricoperta di laghi ghiacciati e alberi innevati.

Siamo arrivati verso mezzogiorno e sì, il sole splendeva, solo che era sempre all’orizzonte, non saliva mai alto nel cielo, e verso le 16 tramontava.

Appena scesi dall’aereo ho capito che non avremmo visto una strada asfaltata fino alla fine della nostra permanenza: non perchè non ci siano strade asfaltate, ma perchè tutte, compresa la pista di atterraggio dell’aereoporto, erano ricoperte da uno strato di ghiaccio e neve. Veniva da chiedersi “ma e se l’aereo fosse scivolato??”.

Il campeggio dove eravamo alloggiati si trovava in riva a un lago ghiacciato ricoperto di neve. Lo strato di ghiaccio era così spesso che non solo si poteva sciarci sopra, ma perfino attraversarlo con le motoslitte (cosa che abbiamo poi ovviamente provato!).

Sulla riva del lago c’era anche una sauna, con una botola che finiva dentro al lago. È stato comico provare l’ebrezza di tuffarsi in quell’acqua gelida dopo essersi scaldati nella sauna.

Vi starete chiedendo se l’aurora boreale l’abbiamo vista: ebbene sì, ce l’abbiamo fatta! Che momento emozionante vedere una luce in cielo, di notte, che si muove e crea le forme più svariate.

Durante la nostra permanenza abbiamo fatto due escursioni guidate, una con le motoslitte e una con le slitte trainate dai cani. É stato molto divertente sfrecciare nella natura e scoprirne ogni sfaccettatura. Un senso di libertà ti scorreva nelle vene, e ammirare paesaggi così selvaggi scaldava il cuore nonostante il freddo.

Abbiamo avuto modo di conoscere anche un po’ della cultura sami, la popolazione autoctona della Lapponia: sono allevatori di renne e hanno una loro lingua, che non ha nulla a che vedere con lo svedese.

L’ultimo giorno l’abbiamo poi passato a Stoccolma, passando per Lulea, dove abbiamo visto il mare ghiacciato e trasformato in un grandissimo anello di pattinaggio. Peccato che non abbiamo avuto tempo di farci un giretto coi pattini!

É stata una settimana davvero fantastica, abbiamo creato un gruppo affiatato che ha reso l’esperienza ancora più indimenticabile.

Un mio sentito ringraziamento va a Raul e Mauro per l’ottima organizzazione del viaggio, per la loro simpatia e cordialità.

Arrivederci al prossimo viaggio (si spera a breve)!

Evelina